I padroni di casa sono tornati
sommergendoci di complimenti per come avevamo affrontato la situazione e ora
vogliono che rimaniamo quanto più possibile: si trovano bene con noi e noi con
loro, ci portano a conoscere i loro amici e siamo sempre inseriti in progetti e
discussioni, come se fossimo parte della famiglia o consulenti per tale o tal
altro settore di lavoro!
E c’è da dire che i loro amici
sono gente certamente bizzarra e senza dubbio divertente!
Dovete sapere che in Australia,
come in America, dato che le case sono costruite in legno è possibile
spostarle. Come? Ma col carrello, ovviamente! Se avete un terreno e capita che
qualcuno si stia sbarazzando della propria abitazione potete farvi un favore a
vicenda: lui si sbarazza della vecchia senza alcun costo, voi vi prendete la
nuova senza alcun costo (o con costo irrisorio). Chiamerete una ditta di
trasporti speciali che arriverà con operai e camion, segheranno la casa in due
o più parti e la porteranno via pezzo a pezzo rimontandola nella vostra proprietà.
È così capitato che la comunità
luterana di Gunnedah fosse in forte contrazione e, non necessitando più di un
edificio di culto così grosso (300 mq circa), avesse deciso di regalarlo a chi
se lo fosse portato via. E così, Chris, uno degli amici dei padroni di casa,
avendo un piccolissimo terreno di soli 500-600 ettari e volendosi costruire la
casa in collina, ha chiamato i muovi-case s’è fatto portare una chiesa
quasi-nuova, rimontata in ordine diverso, in modo da fare molto più casa… ora
potrà dire di essere un uomo casa e chiesa…
Veduta da casa di Chris |
Pensate di voler controllare, in
macchina, i quattro angoli di una proprietà del genere… 240 km. Calcolando che
è tutto terreno impervio da percorrere in fuoristrada bisogna necessariamente
pensare di montare le tende una o due volte prima di tornare a casa!
Mentre sogniamo di possedere
quanto prima tenute chilometriche ci deliziamo con i nostri lavori di routine,
il più infame dei quali e sbarazzarsi del boxthorn (Lycium ferocissimum). È una pianta
arbustiva di origine africana che è stata importata in Australia per usarla
come siepe da giardino, ma è uscita parecchio fuori controllo diventando
infestante, motivo per cui chi possiede un terreno ha l’obbligo di eliminarla.
Appartiene alla famiglia di quella che in Italia cade sotto il nome volgare di
“spina santa”.
Purtroppo i proprietari non hanno
un bulldozer, ma solo un robustissimo vecchio trattore Fiat, per cui la
missione è abbracciare gli arbusti con la catena a doppio giro, attaccarla al
trattore e tirare fino a che non siano totalmente sradicati. Peccato che
essendo arbusti spinosi, la maggior parte delle volte i rami toccano terra senza
lasciare spazio per raggiungere il tronco! L’aspetto piacevole è che comunque
siamo tutto il giorno all’aria aperta! Intanto Ame ha imparato a guidare quad e
trattore, divertendosi parecchio nella “guida campestre”, così ci diamo il
cambio nella pratica masochistico-suicida di infilarsi sotto al boxthorn per
incatenarlo.
“Spina santa”… Di santo c’ha ben
poco, in quanto ha spine talmente lunghe, grosse e acuminate da forare gli
pneumatici del trattore. Forse di santo c’ha la funzione di mandarti a confessare
dopo i pesantissimi improperi lanciati per sradicarla! Un vero inferno.
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