Sabato 29, 7:30. La famiglia che
ci sta ospitando parte puntualissima per le vacanze. Hanno dieci ore di viaggio
da affrontare e, come ogni australiano che si rispetti, la prendono con calma e
tranquillità: sono “solo” dieci ore di macchina.
Il cielo è coperto. Piove. I
pannelli fotovoltaici ovviamente non stanno producendo abbastanza carica, così
decido di accendere il generatore a benzina per dare un po’ di sollievo alle
batterie (così come consigliato dal tecnico). Misuro la gravità specifica della
soluzione acqua-acido e la trovo ben al di sotto della norma. Controllo il
voltaggio… 47 volts. Non buono, ma ancora non drammatico. Il generatore
dovrebbe fare il suo lavoro e salvare la faccenda.
Ame ed io continuiamo a controllare
ogni ora. I valori rimangono stabili (del resto non stiamo consumando energia,
quindi devono rimanere stabili!). Ci godiamo la giornata di pioggia tra tisane
e chiacchierate di fronte alla stufa a legna. Si avvicina il tramonto, così
diamo da mangiare a cavalli, cani, polli e la grossa grassa gatta nera. Cala il
sole, accendiamo le prime luci. Il generatore a benzina continua ad andare, ma i
valori delle batterie invece di aumentare, diminuiscono. C’è qualcosa che non
va. Stiamo consumando pochissimo e il generatore dovrebbe coprire
tranquillamente il consumo di un tostapane (1000 Wh) e un bollitore (2000 Wh),
invece due lampadine a risparmio energetico (25 + 25 Wh) stanno prosciugando la
carica. Giriamo per casa staccando tutte le televisioni, impianti stereo, trasformatori
e qualsiasi microscopica cosetta che possa consumare energia. Con una sola
lampadina accesa continua a scendere la carica: prima 45 volt, poi ancora di
meno.
Ho un presentimento e dico ad
Ame: “guarda te che s’è buttata in un fosso”. Così prendo il quad e giro per la
proprietà, scoprendo che non c’è un fosso. Chiama di qua, chiama di là, nessuna
risposta. Poi, un abbaio randomico. Chiamiamo ancora e ancora… dopo cinque
minuti, altro abbaio. Comprendiamo da quale direzione arrivi. Il giorno prima
un operaio era venuto con la trivella a fare i buchi per una stalla che
costruiranno a breve. Buchi profondi un metro o poco più, e larghi 40 cm. Uno si
aspetta che un cane abbia un po’ di intelligenza e semplicemente non si vada a
suicidare nel primo buco che incontra… ma a quanto pare avevamo sovrastimato l’intelligenza
di questo quadrupede. Scopriamo lo stupido canide in fondo a uno di questi
pozzetti che, invece di abbaiare disperatamente, stava correndo in verticale
razzolando in circolo sulle pareti di terra rossa e bagnata, zuppa e col pelo
variante dal rosso terra all’arancione, fino al beige-bianco. Perfetto…
Prendiamo la campionessa d’intelligenza
e la pocciamo in una pozzanghera, decisamente più pulita di lei, per togliere
il grosso dell’argillone rosso che le ricopre le zampe. Fortunatamente è molto
ubbidiente, così una volta messa in casa rimane a cuccia senza fiatare,
evitandoci di asciugare le impronte sul parquet.
19.00 circa: la corrente ci
abbandona. Corro nell’impianto e scopro che le batterie sono a 42 volt… già 47 era critico e 45 era al limite, 42 era morte certa. Spengo il generatore e
scopro che nessun valore cambia. Lo riaccendo, e ancora nessun cambiamento. Lo ri-spengo,
niente. Mi sorge il dubbio che il generatore non stia generando un bel niente,
così prendo una lampadina e ce l’attacco: come sospettavo, la lampadina non si
accende: siamo senza generatore.
Non ci rimane che accendere le
candele, cenare romanticamente e andare a letto… solo che anche solo far
scorrere l’acqua è un problema: infatti la casa è totalmente autonoma anche dal
punto di vista idrico, appoggiandosi alla sua propria riserva di acqua piovana
nelle tre cisterne fuori casa, che forniscono acqua potabile tramite una pompa
elettrica; niente elettricità, niente acqua. E anche il sistema fognario è
collegato a una pompa elettrica, quindi un paio di giorni senza elettricità
potrebbero creare qualche problema.
Domenica 30 giugno ci svegliamo
ancora col cielo coperto, ma almeno non piove. C’è un po’ più di radiazione
luminosa, il che permette al sistema di ripartire, almeno per far funzionare i
servizi essenziali. Intanto mi smonto il generatore alla luce del giorno per
capire cosa sia andato storto, trovando che il condensatore (necessario per
mettere in fase la corrente in uscita) è esploso. Solo che a Gunnedah non è che
semplicemente trovi un condensatore 450 volt 45 µF… anzi, non trovi nessun
condensatore, perché non c’è un negozio deputato! Fortunatamente un vicino ci
viene in soccorso, portando il suo generatore diesel che però sono quattro anni
che non viene messo in moto. Proviamo ad accenderlo, parte, poi si spegne. Faccio
il controllo dei filtri aria/olio, poi la pompa del carburante, infine l’iniettore.
Tutto ok, ma forse la membrana in plastica della pompa s’è indurita stando
ferma a lungo. Infatti a forza di farlo ripartire più e più volte, riparte una
volta per tutte e rimane acceso. Solo che non produce corrente elettrica! Lo smonto,
e trovo lo stesso condensatore di cui ho bisogno… ed è integro! Non so quale
sia il problema su questo generatore, ma stacco il condensatore e lo monto sul
nostro: in cinque minuti abbiamo di nuovo corrente elettrica e finalmente le
batterie iniziano a ricaricarsi! Solo che i valori della gravità specifica sono
mortalmente bassi: la batterie non tengono la carica.
Nessun commento:
Posta un commento