martedì 15 gennaio 2013

Ora d'aria


Aria, cielo blu, qualche nuvoletta all'orizzonte, binari che rettilinei si perdono nella distanza. La campana del passaggio a livello suona. Il mio treno arriva. 
Ho passato una settimana intera in reclusione, costruendo fin nel minimo dettaglio il mio curriculum in inglese, un formato molto diverso da quello a cui ero abituato, molto difficile da scrivere se non si hanno le idee chiare su se stessi e su cosa si voglia dalla vita. 
Immaginate quindi il casino che mi è passato in testa quando ho dovuto fare ordine per trovare un filo comune alle mie esperienze! L'unica cosa in cui veramente vanto continuità è la frequenza con cui passo da un ambiente a un altro. Certo, vuol dire che sono flessibile, ma è una caratteristica poco ricercata dai datori di lavoro. Grazie al cielo, ogni volta che sono entrato in un progetto, ho stupito e mi sono stupito di me stesso, lasciando dietro di me una scia di persone che mi ricordano con affetto, qualcuna con nostalgia, tutte pronte a testimoniare il mio valore in caso ce ne sia bisogno. Ed è dalla memoria degli altri che ho dovuto ricostruire chi sono e di cosa sono capace. 

E ora?

E ora, finalmente, un po' di riposo! Esco a sentire l'aria tra i capelli, il sole sulla pelle, a parlare con qualcuno... vivere, almeno un pochino. 

Intanto dall'Italia mi dicono che l'Australia brucia, che ci sono tempeste di sabbia e caldo infernale... 
Vi deluderà allora sapere che sono con una maglietta a maniche lunghe e non fanno più di 23 gradi!
Intanto è arrivata la prima risposta alle decine di CV inviati e domani avrò finalmente un colloquio! Ancora una volta sarà per qualcosa che non ho mai fatto. 
Stupirò ancora una volta me stesso e gli altri? 
Chissà.
Nel mentre mi metto a leggere un libro al parco, mi riposo, respiro... Me lo merito.

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