martedì 18 dicembre 2012

Crescere


Il pensare positivo porta indiscutibilmente a conseguenze positive derivanti in primo luogo da un atteggiamento migliore nei confronti delle persone con cui ci interfacciamo. In maniera direttamente proporzionale il pensiero negativo permetterà anche alla migliore occasione di sfumare e trasformarsi in una disfatta. Il problema del pensiero negativo sta nella sua stessa essenza: stagnazione. Potremmo raffigurare la mente come un veliero che, nei momenti di pensiero negativo, rimane immobile in un'area di bonaccia. Sono solo due le cose che si possono fare: aspettare che si alzi il vento o mettere fuori i remi e iniziare a spostarsi per trovare anche solo un flebile venticello che ci porti in posti migliori.
Lo ammetto, sono state tante le volte in cui mi sono trovato nella folta schiera di quelli che aspettano il levarsi del vento. Mi piace dare ragioni ambientali o climatiche a questo atteggiamento, ma è indiscutibile che la forza sia da trovare dentro se stessi. Essere soggetto al clima è una debolezza che non mi posso permettere... Bisogna essere radiosi per conquistare il mondo, altrimenti sarà il mondo a conquistarci, con tutte le nefaste conseguenze correlate. È questo il pensiero che cerco continuamente di tatuarmi nella mente, con successi sempre maggiori ma risultati non ancora permanenti.
Nonostante i buoni propositi mi sono trovato in stagnazione, risultando d'enorme aiuto il calcione nel sedere di mia cugina Betta, che cercando a caso sul web ha trovato un annuncio pubblicato da appena 8 minuti e mi ha letteralmente costretto a chiamare. Ho chiamato e mi sono cuccato un lavoretto di pittura di un pergolato da una tale Amanda. Il giorno dopo mi dedico anima e corpo al lavoro impressionando positivamente la padrona di casa, che mi vuole anche per il giorno seguente. Due giorni, 260 dollari! I miei primi dollari guadagnati in Australia!
Il secondo giorno mi domentico la crema solare sul collo e ora mi ritrovo con un grazioso collare rosso fuoco... Il sole australiano non perdona.
Preso dalla foga ho mandato CV a destra e a manca e ora aspetto di raccogliere i risultati.
Nel mentre ho avuto modo di entrare in contatto con un professore di archeologia dell'Università di Melbourne, polo scientifico sempre più in cima nella scala internazionale. Mi ha anche invitato al party di fine anno dei postgraduate di archeologia e filologia! Lì mi viene presentata Eleonora, archeologa proveniente dalla Ca' Foscari, appena entrata per il dottorato in questa prestigiosa università. Anche lei come me è scappata dai favoritismi, dal paese che dovrebbe essere patria della cultura ma che sta letteralmente compiendo il suicidio culturale. Sì, dall'Italia si scappa... E quando si guarda fuori dal paesino si scopre il mondo, un mondo che non è perfetto ma che ha tanto da offrire. Forse è solo un'impressione iniziale, forse finirò per dire che il mondo è tutto uguale... O forse no.
Per ora cerco in tutti i modi di impegnarmi, di migliorarmi, di crescere, perché forse il mondo è tutto uguale perché noi rimaniamo sempre gli stessi.
Non parlo di cambiare la propria essenza, ma solo di migliorare l'atteggiamento nei confronti degli eventi e delle persone. Non so se ci riuscirò, ma penso sia la chiave del successo personale e, in ultima analisi, del sentirsi felici e realizzati.
Considero una conquista ogni volta che riesco a entrare in un caffè o ristorante e chiedere se c'è il manager. Senza bisogno di santi in paradiso. Stringere la mano, chiedere, interloquire in una lingua non propria, una lingua che ognuno qui parla come gli pare e piace. E dire che ho pure un buon livello d'inglese... Penso che ci metterò un paio di mesi prima di capirli tutti, per questo cerco un lavoro da aiuto cuoco o da scaffalista, lavori che non richiedono un uso magistrale della lingua. Poi sarò pronto per uscire dal bozzolo, e provare a conquistarmi il lavoro più adatto alla mia laurea!

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