
Oakleigh, venerdì 21 dicembre 2012, ore 16:20. Finalmente
metto sotto i denti qualcosa, dopo aver lavorato dalle 11:00 alle 15:30. Non mi
aspettavo di lavorare; ero entrato nel supermercato per chiedere al manager il
motivo per cui non mi aveva più chiamato, dopo avermi assicurato che voleva
prendermi, e semplicemente mi ha detto: "Sei libero ora? OK, metti la tua
roba nell'armadietto e aiuta a riempire gli scaffali". Per un'ora sono
rimasto con le mani nel reparto surgelati, fino a non sentirmi più le dita, poi
a sistemare il resto nel reparto frigo, infine succhi di frutta e altra roba in
reparti più caldi e vivibili. Alla fine la proposta è stata di 12 dollari l'ora, che
crescerebbero con l'aumentare delle mie capacità fino ai 17 dollari... appena un
dollaro sopra il minimo per legge. Per ora mi potrebbe anche andare bene, ma finito il
turno di prova sono schizzato fuori per dirigermi qui, a Oakleigh, per cercare un
lavoro che pagasse di più.
Ma che fame... e che calo di zuccheri! I due maki
ancora non salgono, e ho il sospetto che ci sia bisogno anche di un caffettino.
Non riesco ad alzarmi dalla panchina, mentre il proposito sarebbe quello di
entrare dentro i numerosi caffè e ristoranti, chiedere del manager e fare il
reattivo e pimpante, pronto a scattare e sorridere!
Nel mentre, oggi, dovrebbe finire il mondo. L'Australia è
tra le primissime nazioni che vedono il nuovo giorno, ma a quanto pare i
Maya hanno deciso che l'unico orario buono era le 11:11 GMT. Ebbè, mi sembra logico, vuoi che un maya non sapesse quanto poteva fare fico settarsi sulle 11:11 di Londra? Evabbè, aspettiamo... Intanto qui non si è visto nemmeno un misero
scarafaggio mannaro, manco l'ombra di un meteorite, figuriamoci la fine del
mondo!
Mannaggia, mi tocca proprio cercare lavoro!
Alzarsi dalla panca è stato duro. Gironzolo per Oakleigh
entrando nei ristoranti principali. È difficile fare breccia nel cuore dei
manager, soprattutto quando si sottolinea che non si lavorerà né venerdì sera
né sabato. Fortunatamente so tenere tre piatti su un braccio, e questo fa gola.
Ma soprattutto il bello è che sono aperti durante la settimana per colazione,
pranzo e cena! Insomma, uno spiraglio lo potrei trovare.
Il vero problema è
capirli quando ti chiamano al telefono! L'ultima volta ho dovuto chiedere per
tre volte chi fosse e per cosa mi chiamasse... Ovvio che poi non mi abbia più
contattato! Ma è meglio non pensarci: prima o poi riuscirò a capire tutti!
Sì, il vero problema è capire tutti. Ci sono 22 milioni di
abitanti in Australia, forse la metà sono stranieri. Ecco, ognuno di loro parla
l'inglese a modo suo. La cosa divertente è che loro li capisco! Il problema
sorge con gli australiani, nati in Australia da famiglia australiana... Loro
non si capiscono nemmeno dopo un esorcismo...
Ormai l'entrare, chiedere del manager e farci due
chiacchiere è diventata routine, anche piacevole. La timidezza mi piglia
comunque ogni volta che devo effettuare il primo contatto della giornata, poi
va tutto abbastanza liscio. Con il manager del negozio in cui ho lavorato
stamattina ho imparato la mia lezione del giorno: fai vedere che ti interessa il posto, rompi, fatti vedere e ti
assumeranno. Non basta essere positivi e sorridenti, bisogna essere anche persistenti.
Salgo sulla metropolitana. Un australiano si lamenta del servizio che, con le sue 17 linee, connette tutte le periferie alla city di
Melbourne; secondo lui non è abbastanza efficiente e discute concitato della questione con i vicini di posto. Quanto gli vorrei dire: "caro mio,
non immagini nemmeno il casino che riusciamo a fare a Roma con due sole
linee!"
Hey! Ho appena capito un australiano!