Gli 88 giorni necessari per ottenere il rinnovo del Working
Holiday Visa si sono conclusi col botto: prima una sfacchinata da paura per
montare in tempo il recinto attorno ai laghetti, poi la giornata di
"fattoria a porte aperte" in cui Ame e io abbiamo presentato ai
gruppi di interessati il funzionamento e le caratteristiche dell'impianto
solare... dopo le disavventure della prima settimana siamo diventati abbastanza
esperti in materia da permetterci di spiegarne il funzionamento a chiunque!
E poi, finalmente, riposo. I padroni di casa ci hanno detto di
prendere fuoristrada, tenda e sacco a pelo e, dopo averci riempito il serbatoio,
ci hanno ordinato di prendere qualche giorno di vacanza! Un giorno per cercare
una località degna di nota e preparare i bagagli e il giorno dopo eravamo
finalmente di nuovo su strada! Come sempre lo spostamento non è stato piccolo
in quanto a meno di 150 km non c'è assolutamente niente di notevole. Così,
sorvolando l'area con Google Maps, ho trovato verso est una zona ricca di
montagne, al di là di Armidale, ad almeno 230 km di distanza da noi.
Una delle cose belle dell'Australia è che le autostrade esistono
solo nei pressi delle capitali, quindi tutte le altre strade sono gratuite e
con limite ai 100 km orari. Può sembrare basso come limite (e in effetti lo è)
ma queste strade raramente presentano lo spartitraffico centrale; inoltre ci
può sempre essere un canguro suicida sul ciglio della strada per cui è sempre
meglio essere pronti a inchiodare.
Subito dopo Armidale la strada inizia a salire e si passa in un
breve tratto di strada dai 300 ai 1000 metri di altitudine. Ci lasciamo così
alle spalle il caldo della primavera appena entrata (temperature già sopra i 30
°C) e spalanchiamo i finestrini per far entrare aria fresca. Il sole scotta
parecchio in Australia, tanto che un paio di giorni prima mi ero scottato la
faccia, alla guida, col sole riflesso sul cruscotto della macchina. Stavolta siamo
partiti premuniti con camicia a maniche lunghe e faccia tartinata di crema spf
50+. La cosa assurda è che ci si abbronza lo stesso…
Verso le tre di pomeriggio arriviamo a destinazione: le cascate di Wollomombi all’interno del New England National Park. Niente percorso in
fuoristrada come avrei desiderato, ma una comoda strada asfaltata che porta a
otto piazzole, fornite rigorosamente di barbecue, un rubinetto di acqua
corrente ogni due piazzole, un gabinetto a secco per tutti. Un pannello
esplicativo, una busta in cui mettere i soldi per il pernottamento: tre dollari
a testa. Nessuno a controllare. Quanta fiducia tra gli australiani!
Mentre montiamo la tenda gli uccelli locali sfoderano tutto il
loro repertorio di vocalizzi rincorrendosi tra gli alberi; tempo di cucinarsi
degli spaghetti cinesi e il sole già inizia a calare. I kookaburra “ridono”
(sghignazzano) in più parti del bosco ricordando a tutti che è ora di andare a
dormire; il sole scende lasciando posto al cielo stellato, stelle di un altro
emisfero, ma la luna è sempre la stessa e Venere con lei. Osserviamo per un’oretta
i cielo, e nel mentre un opossum si avvicina per poi andarsi ad arrampicare sul
primo albero disponibile.
Alle cinque di mattina sono di nuovo i kookaburra i primi a farsi
sentire, galli dell’emisfero australe, svegliando tutti gli altri animali (e
noi con loro). L’aria è pungente, ma si sta bene: il tempo ideale per una bella
passeggiata fino alle cascate! Queste sono le terze più alte d’Australia, con
un’altezza complessiva di 220 metri. Mentre facciamo colazione due lyrebird(uccello lira), solitamente molto difficili da vedere, fanno capolino e ci
passeggiano davanti agli occhi, per poi sparire rapidamente nella foresta senza
lasciarci il tempo di scattargli una foto. Sono uccelli imitatori, capaci di riprodurre
qualsiasi suono (inclusi clacson, spari e motoseghe!) e il nome deriva dalla
forma della coda del maschio, che con le due piume arricciate va a creare una forma
di lira.
La prima parte di percorso è semplice, con poca pendenza, e permette
di vedere da subito le cascate. Possiamo così scattare subito qualche bella
foto e girare i primi filmati. Purtroppo al ritorno abbiamo scoperto che tutti
i filmati girati sono senza audio e con un formato video non proprio
utilizzabile… sembrano i film degli anni ’30…
A parte ciò, la vallata è stretta e scende molto rapidamente, in
alcuni punti a strapiombo. Sarebbe un ottimo posto per il base jumping o per la
tuta alare… qualcosa che spero di fare prima di arrivare all’età da infarto!
Per ora ci godiamo il paesaggio con quella che a prima vista
sembrava una semplice passeggiata di qualche chilometro.
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