martedì 17 settembre 2013

Wollomombi



Gli 88 giorni necessari per ottenere il rinnovo del Working Holiday Visa si sono conclusi col botto: prima una sfacchinata da paura per montare in tempo il recinto attorno ai laghetti, poi la giornata di "fattoria a porte aperte" in cui Ame e io abbiamo presentato ai gruppi di interessati il funzionamento e le caratteristiche dell'impianto solare... dopo le disavventure della prima settimana siamo diventati abbastanza esperti in materia da permetterci di spiegarne il funzionamento a chiunque!

E poi, finalmente, riposo. I padroni di casa ci hanno detto di prendere fuoristrada, tenda e sacco a pelo e, dopo averci riempito il serbatoio, ci hanno ordinato di prendere qualche giorno di vacanza! Un giorno per cercare una località degna di nota e preparare i bagagli e il giorno dopo eravamo finalmente di nuovo su strada! Come sempre lo spostamento non è stato piccolo in quanto a meno di 150 km non c'è assolutamente niente di notevole. Così, sorvolando l'area con Google Maps, ho trovato verso est una zona ricca di montagne, al di là di Armidale, ad almeno 230 km di distanza da noi.

Una delle cose belle dell'Australia è che le autostrade esistono solo nei pressi delle capitali, quindi tutte le altre strade sono gratuite e con limite ai 100 km orari. Può sembrare basso come limite (e in effetti lo è) ma queste strade raramente presentano lo spartitraffico centrale; inoltre ci può sempre essere un canguro suicida sul ciglio della strada per cui è sempre meglio essere pronti a inchiodare.

Subito dopo Armidale la strada inizia a salire e si passa in un breve tratto di strada dai 300 ai 1000 metri di altitudine. Ci lasciamo così alle spalle il caldo della primavera appena entrata (temperature già sopra i 30 °C) e spalanchiamo i finestrini per far entrare aria fresca. Il sole scotta parecchio in Australia, tanto che un paio di giorni prima mi ero scottato la faccia, alla guida, col sole riflesso sul cruscotto della macchina. Stavolta siamo partiti premuniti con camicia a maniche lunghe e faccia tartinata di crema spf 50+. La cosa assurda è che ci si abbronza lo stesso…

Verso le tre di pomeriggio arriviamo a destinazione: le cascate di Wollomombi all’interno del New England National Park. Niente percorso in fuoristrada come avrei desiderato, ma una comoda strada asfaltata che porta a otto piazzole, fornite rigorosamente di barbecue, un rubinetto di acqua corrente ogni due piazzole, un gabinetto a secco per tutti. Un pannello esplicativo, una busta in cui mettere i soldi per il pernottamento: tre dollari a testa. Nessuno a controllare. Quanta fiducia tra gli australiani!


Mentre montiamo la tenda gli uccelli locali sfoderano tutto il loro repertorio di vocalizzi rincorrendosi tra gli alberi; tempo di cucinarsi degli spaghetti cinesi e il sole già inizia a calare. I kookaburra “ridono” (sghignazzano) in più parti del bosco ricordando a tutti che è ora di andare a dormire; il sole scende lasciando posto al cielo stellato, stelle di un altro emisfero, ma la luna è sempre la stessa e Venere con lei. Osserviamo per un’oretta i cielo, e nel mentre un opossum si avvicina per poi andarsi ad arrampicare sul primo albero disponibile.

Alle cinque di mattina sono di nuovo i kookaburra i primi a farsi sentire, galli dell’emisfero australe, svegliando tutti gli altri animali (e noi con loro). L’aria è pungente, ma si sta bene: il tempo ideale per una bella passeggiata fino alle cascate! Queste sono le terze più alte d’Australia, con un’altezza complessiva di 220 metri. Mentre facciamo colazione due lyrebird(uccello lira), solitamente molto difficili da vedere, fanno capolino e ci passeggiano davanti agli occhi, per poi sparire rapidamente nella foresta senza lasciarci il tempo di scattargli una foto. Sono uccelli imitatori, capaci di riprodurre qualsiasi suono (inclusi clacson, spari e motoseghe!) e il nome deriva dalla forma della coda del maschio, che con le due piume arricciate va a creare una forma di lira.

La prima parte di percorso è semplice, con poca pendenza, e permette di vedere da subito le cascate. Possiamo così scattare subito qualche bella foto e girare i primi filmati. Purtroppo al ritorno abbiamo scoperto che tutti i filmati girati sono senza audio e con un formato video non proprio utilizzabile… sembrano i film degli anni ’30…
A parte ciò, la vallata è stretta e scende molto rapidamente, in alcuni punti a strapiombo. Sarebbe un ottimo posto per il base jumping o per la tuta alare… qualcosa che spero di fare prima di arrivare all’età da infarto!
Per ora ci godiamo il paesaggio con quella che a prima vista sembrava una semplice passeggiata di qualche chilometro.

Nessun commento:

Posta un commento