Come previsto il
nostro ritorno a Melbourne è stato felicemente accolto da tutta la famiglia!
Abbracci, baci, tante chiacchiere ma soprattutto... CIBO!!! Cibo buono,
cucinato come si deve, bello saporito e di bell’aspetto!
Ma non c’è solo
il cibo italiano e la famiglia a Melbourne: c’è anche il freddo. Partiti in
pantaloncini e maglietta dal Queensland, arriviamo attraversando una fitta
coltre di nubi. Al di sotto, dieci miseri gradi centigradi, vento e pioggia
manco fossimo in Irlanda. Fa freddo pure con la giacca. Non ci eravamo più
abituati al clima assurdo di questa città.
Domenica
incontriamo Mark e andiamo insieme ad Avoca, piccolissimo centro proprio sotto
i cosiddetti “Blue Pyrenees”, regione vinicola con clima e suoli simili a
quelli dei Pirenei del nostro emisfero. La casa da ristrutturare ha ospitato
per sei anni una famiglia di sfasciacarrozze senza presenza femminile, per cui
le condizioni dello stabile necessitano di approfondita pulizia e cura.
Passiamo così la prima settimana tra lavaggio di muri, interni ed esterni, e
piazzale. Dopo tantissimo olio di gomito scopriamo che la maggior parte delle
sale non richiederà nuove mani di vernice e anche l’esterno, tutto sommato, è
più che recuperabile!
Nel mentre Mark
ci racconta che questa era un’area molto famosa presso i cercatori d’oro: fino
alla metà del secolo scorso, intere famiglie emigravano in quest’area per
tentare la fortuna, cercando il metallo prezioso camminando per campi e
montagne, facendosi assumere in miniera o accovacciandosi a bordo fiume con la
classica scodella di metallo per racimolare qualche grammo di polvere. Oggi la
gente viene per curiosità, per provare l’emozione di andare a caccia della
pepita; affitta un metal detector, una stanza al motel e si mette a passeggiare
tutto il giorno tra boschi e pianure. C’è ancora qualcuno che trova qualcosa,
ma nessuno pretende di vivere con quello che trova. Durante i tempi (beh, è il
caso di dirlo) d’oro, è stata trovata una pepitona alta mezzo metro, larga 35
cm e spessa 25 cm... oggi una replica si può trovare nella biblioteca di Avoca,
assieme alle repliche di altre famosissime pepite.
Domenica ne
approfittiamo per andare a presentarci di persona nelle aziende vinicole. Il
primo tentativo è infruttuoso, ma il proprietario ha una passione sfrenata per
gli animali locali, così ci presenta i suoi dingo (varietà montana, molto
simili alle iene) e i suoi due canguri domestici che si fanno accarezzare come
fossero cani!
Il secondo
tentativo porta solo a un contatto telefonico che presto verificheremo, mentre
il terzo promette bene: stanno cercando personale e hanno appena messo
l’annuncio sui giornali locali! Abbiamo mandato i nostri cv e a breve telefoneremo.
Pare che ci sia anche un bar che ha bisogno di personale e in settimana andremo
a verificare di persona di cosa si tratta.
Insomma, le cose
non vanno affatto male e anzi permettono di pensare positivo. Avevo deciso di
non rinnovare il visto se non si fossero presentate opportunità lavorative e
ora, già con il lavoro che stiamo facendo per Mark, ho abbastanza soldi per
rinnovare il visto e affrontare eventuali spese per controlli medici! Pare
quindi che rimarremo almeno fino alla fine del visto di Amélie (Febbraio), se
non di più. Tutto dipenderà dalle opportunità che si presenteranno e dalle
porte che si apriranno.
Certe volte si
mandano centinaia di cv senza avere risposta, poi basta una sola telefonata e
si apre un portone, proprio come è successo con Mark. È nostro dovere bussare
ad ogni porta, ma non siamo noi che decidiamo quando se ne aprirà una. È un
esercizio di pazienza e perseveranza, con una fiducia inesauribile che in un
modo o nell’altro... andrà tutto per il verso giusto!
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