martedì 5 novembre 2013

Avoca



Come previsto il nostro ritorno a Melbourne è stato felicemente accolto da tutta la famiglia! Abbracci, baci, tante chiacchiere ma soprattutto... CIBO!!! Cibo buono, cucinato come si deve, bello saporito e di bell’aspetto!

Ma non c’è solo il cibo italiano e la famiglia a Melbourne: c’è anche il freddo. Partiti in pantaloncini e maglietta dal Queensland, arriviamo attraversando una fitta coltre di nubi. Al di sotto, dieci miseri gradi centigradi, vento e pioggia manco fossimo in Irlanda. Fa freddo pure con la giacca. Non ci eravamo più abituati al clima assurdo di questa città.

Domenica incontriamo Mark e andiamo insieme ad Avoca, piccolissimo centro proprio sotto i cosiddetti “Blue Pyrenees”, regione vinicola con clima e suoli simili a quelli dei Pirenei del nostro emisfero. La casa da ristrutturare ha ospitato per sei anni una famiglia di sfasciacarrozze senza presenza femminile, per cui le condizioni dello stabile necessitano di approfondita pulizia e cura. Passiamo così la prima settimana tra lavaggio di muri, interni ed esterni, e piazzale. Dopo tantissimo olio di gomito scopriamo che la maggior parte delle sale non richiederà nuove mani di vernice e anche l’esterno, tutto sommato, è più che recuperabile!

Nel mentre Mark ci racconta che questa era un’area molto famosa presso i cercatori d’oro: fino alla metà del secolo scorso, intere famiglie emigravano in quest’area per tentare la fortuna, cercando il metallo prezioso camminando per campi e montagne, facendosi assumere in miniera o accovacciandosi a bordo fiume con la classica scodella di metallo per racimolare qualche grammo di polvere. Oggi la gente viene per curiosità, per provare l’emozione di andare a caccia della pepita; affitta un metal detector, una stanza al motel e si mette a passeggiare tutto il giorno tra boschi e pianure. C’è ancora qualcuno che trova qualcosa, ma nessuno pretende di vivere con quello che trova. Durante i tempi (beh, è il caso di dirlo) d’oro, è stata trovata una pepitona alta mezzo metro, larga 35 cm e spessa 25 cm... oggi una replica si può trovare nella biblioteca di Avoca, assieme alle repliche di altre famosissime pepite.

Domenica ne approfittiamo per andare a presentarci di persona nelle aziende vinicole. Il primo tentativo è infruttuoso, ma il proprietario ha una passione sfrenata per gli animali locali, così ci presenta i suoi dingo (varietà montana, molto simili alle iene) e i suoi due canguri domestici che si fanno accarezzare come fossero cani!

Il secondo tentativo porta solo a un contatto telefonico che presto verificheremo, mentre il terzo promette bene: stanno cercando personale e hanno appena messo l’annuncio sui giornali locali! Abbiamo mandato i nostri cv e a breve telefoneremo. Pare che ci sia anche un bar che ha bisogno di personale e in settimana andremo a verificare di persona di cosa si tratta.

Insomma, le cose non vanno affatto male e anzi permettono di pensare positivo. Avevo deciso di non rinnovare il visto se non si fossero presentate opportunità lavorative e ora, già con il lavoro che stiamo facendo per Mark, ho abbastanza soldi per rinnovare il visto e affrontare eventuali spese per controlli medici! Pare quindi che rimarremo almeno fino alla fine del visto di Amélie (Febbraio), se non di più. Tutto dipenderà dalle opportunità che si presenteranno e dalle porte che si apriranno.

Certe volte si mandano centinaia di cv senza avere risposta, poi basta una sola telefonata e si apre un portone, proprio come è successo con Mark. È nostro dovere bussare ad ogni porta, ma non siamo noi che decidiamo quando se ne aprirà una. È un esercizio di pazienza e perseveranza, con una fiducia inesauribile che in un modo o nell’altro... andrà tutto per il verso giusto!

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