Abbiamo costruito un forno da pizza e accanto il supporto per un lavandino, poi abbiamo aspettato con ansia che tutto si seccasse... e ora?
Ora è tutto asciutto, dopo aver acceso per due settimane dei piccoli fuochi per asciugare meglio l'argilla. È pronto per scaldarsi fino a 250 °C. Lentamente aumentiamo il fuoco mettendo ciocchi di legno sempre più grandi, poi ci distraiamo un attimo ed ecco che la temperatura è schizzata a 300 °C! La volta è diventata bianca, il forno è pronto... Spingiamo le braci ai lati e mettiamo dentro le pizze: appena quattro minuti ed escono fuori così come siamo abituati a vederle e mangiarle in Italia.
Che soddisfazione fare la pizza nel forno costruito con le proprie mani. E che risultato! Non avevamo immaginato che fosse così semplice, con un sapore e una consistenza ben sopra la sufficienza al primo tentativo!
Si festeggia, ma non solo il nuovo forno... si celebra la nostra partenza. Per la prima volta in cinque mesi andiamo verso sud, invece che verso nord. L'idea era arrivare nella zona più tropicale d'Australia, lì dove guarda molto da vicino la Papua Nuova Guinea, ma non abbiamo trovato nessun lavoro e nessun passaggio in macchina. Questo nonostante i più di 40 CV inviati in sole due settimane assommati a due annunci sul maggior motore di ricerca. Niente. Alla fine ci è venuto incontro un amico, Mark, che ci ha offerto alloggio e stipendio per rinnovargli una delle case che ha in affitto. Lavoro semplice che non prenderà più di un paio di settimane, ma così potremo parlare di persona con i viticoltori dell'area per sapere se hanno bisogno di manodopera fresca fresca!
La nostra destinazione è Avoca, nel Victoria, poco più di 150 km a nord-ovest di Melbourne. Il nostro volo parte domattina e ci riporterà indietro da un viaggio di più di 2300 km e più di quattro mesi. Si riabbraccerà la famiglia, con prevista sontuosa abbuffata di impagabile cibo italiano e chiacchierate interminabili!
Poi, chissà. Manca poco più di un mese alla scadenza del mio visto. Sono già undici mesi che sono qui. Mi aspettavo che fosse molto più facile fare il botto, tutti ne parlavano come fosse la terra dalle mille opportunità. Di certo navigano in acque migliori dell'Italia, ma incominciano a sentire anche loro le conseguenze della crisi mondiale e le persone con un visto "ludico" come il mio sono le prime a pagarne le conseguenze.
C'è ancora un mese per decidere, mentre il visto di Ame scade a febbraio. Con ogni probabilità rinnoverò il mio visto per rimanere con lei, nonostante quell'inetto dell'attuale primo ministro abbia letteralmente raddoppiato il costo dei visti.
Poi, chissà. Magari a uno dei due capiterà qualche grande occasione, una proposta irripetibile!
Per ora cambiamo aria, andiamo incontro a nuove avventure e vedremo cosa ci riserverà il futuro!