È passato più di
un mese dall’ultimo post ma le statistiche mi mostrano che mentre io non
scrivevo, più di una persona veniva comunque sulla pagina per vedere se c’era
qualche nuova notizia… una trentina di voi continua a seguirmi anche se non
pubblico niente. Grazie…
Ma lo sapevamo
tutti che col lavoro stabile ci sarebbe stata meno avventura. Ora c’è molta più
calma, nessun problema ad arrivare a fine mese e, anzi, i risparmi in banca
aumentano! Una delle cose belle dell’Australia è proprio il livello dei salari:
con la capacità di risparmiare che abbiamo in Europa un salario di qui vale
doppio, nonostante il costo della vita sia parecchio alto. Se riuscissi a
mettere le mani su un posto di lavoro che mi paghi secondo la mia età e titolo
di studio, in brevissimo tempo avrei abbastanza soldi per aprire un’attività o
comprare una macchina di fascia media. Invece, con questo lavoro part-time o
giù di lì, (lavoro in media 30 ore a settimana), guadagno poco più che con un
full-time in Italia…
Ci stiamo attrezzando
per trovare un lavoro migliore, nettamente migliore, ma in questo particolare
periodo pare che non sia facile nemmeno per la popolazione locale, quindi non
ci rimane che ringraziare per quello che abbiamo senza frustrarci se non
riusciamo a fare di più.
Ultimamente c’è
stato un po’ più di movimento in albergo, per cui i miei progressi in
modellazione 3D sono un po’ rallentati, o meglio, la fase di modellazione è
conclusa, ma imparare l’arte del fotorealismo nei materiali è tutta un’altra
storia!
In compenso più
ore in hotel significano più soldi e, anche, una bella dose di esperienze e
divertimento! È incredibile quanto mi diverta stare in mezzo alla gente,
sorprendente vedere l’impatto che il mio sorriso porti in tutto il team di
camerieri!
Come ben saprà
chi mi segue abitualmente, sono facilmente frustrato da tentativi di indottrinamento aziendale e, di risposta, sono attivamente
impegnato nell’abbattimento di tali procedure, sostituendole con una ben più
sana pratica della buona vita di gruppo e integrazione tra i
dipartimenti. La mia rete
di contatti ora si estende sull’intero hotel: dall’house keeping e lavanderia alla conciergerie,
fino ad arrivare al diciottesimo piano dove regna sovrano l’Executive Lounge Bar. Non contento ogni
tanto chiacchiero scherzosamente anche con la segretaria del General Manager…
nessuno mi può resistere! Avendo il rispetto e la simpatia di gran parte dello
staff, mi posso permettere battute che metterebbero nei guai chiunque altro,
soprattutto su uno degli argomenti fondamentali di indottrinamento dell’hotel
che qui chiameremo Green Energy. La
Green Energy sarebbe quell’energia che pervade ognuno dei componenti dello
staff e che dovrebbe spingere tutti a fare di più e meglio (l’unico vantaggio
che se ne ha è solo il plauso da parte dell’amministrazione… bella roba…). Una
volta al mese o giù di lì, cercano di raggruppare tutti per “celebrare” questi
momenti di Green Energy e continuare con lo stramaledetto lavaggio del
cervello. Tutti odiano intensamente questi momenti e la stragrande maggioranza
preferirebbe lavorare gratis piuttosto che essere pagato per stare seduto a
subire tale trattamento.
Così, qualche
settimana fa è capitato un evento più unico che raro: una pausa pranzo in cui
eravamo presenti noi team members, un team leader (chiamiamolo Padma), un
supervisore (che qui chiameremo Singh) e il super-supervisore (mettiamo si
chiami Xin).
Xin è uno di quelli che dalla mattina alla sera rompe i gambasisi con questa Green Energy, persona che nessuno vorrebbe vedere arrabbiato. Essendo asiatico, quando le sue espressioni facciali virano al rimprovero è facile immaginare come fosse Gengis Khan durante la battaglia. Pur essendo alto un metro e un tappo di sughero, vi assicuro che Xin incute timore e rispetto.
Xin è uno di quelli che dalla mattina alla sera rompe i gambasisi con questa Green Energy, persona che nessuno vorrebbe vedere arrabbiato. Essendo asiatico, quando le sue espressioni facciali virano al rimprovero è facile immaginare come fosse Gengis Khan durante la battaglia. Pur essendo alto un metro e un tappo di sughero, vi assicuro che Xin incute timore e rispetto.
Insomma, per un
qualche motivo Singh si offre spontaneamente di offrire un bicchiere d’acqua a
Padma, che era già seduto e pronto ad inforchettare il cibo. Qualche minuto più
tardi arriva Xin e mi viene il lampo di genio.
Io: “Xin, tu non
sai cosa ti sei perso”.
Xin, sguardo
serio e un sopracciglio alzato “Cosa”.
Io: “Proprio
qualche istante fa abbiamo avuto un preziosissimo momento di Green Energy e tu
l’hai perso per un’istante!”.
Xin, sguardo ora
acceso e sorrisino appena abbozzato (finora il massimo grado di felicità da lui
mostrato): “Dimmi! Io vivo per i momenti Green Energy!”.
Io: “Sappiamo
tutti che persona incredibilmente egoista sia il nostro supervisore, giusto?”
Singh sgrana gli occhi e mi guarda con la faccia del “che cosa cavolo stai dicendo!” mentre Padma inizia a ridacchiare sapendo quanto sia vero. Xin smette di masticare e alza le sopracciglia stupito.
Singh sgrana gli occhi e mi guarda con la faccia del “che cosa cavolo stai dicendo!” mentre Padma inizia a ridacchiare sapendo quanto sia vero. Xin smette di masticare e alza le sopracciglia stupito.
Io: “Ebbene,
proprio quest’uomo, prima ancora di prendere il cibo per se stesso (cosa non
vera) ha chiesto a Padma se volesse un po’ d’acqua e glie l’ha portata con le
sue due mani, diventando per tutti noi motivo di crescita e ispirazione! Quale
esempio! Quanta Green Energy in un solo gesto! Già sento la nostra vita
cambiare!”
Vedo Padma che
inizia a lacrimare dalle risate mentre Singh tira un sospiro di sollievo
capendo che è uno scherzo e poi, per la prima volta, anche Xin ride. Ride di
gusto, una risata liberatoria scuotendo la testa mentre ripete a se stesso le
parole “Green Energy”, alzando le sopracciglia e chiudendo gli occhi…
espressione di chi ne ha fin sopra i capelli di questa farsa ma che è costretto
dal General Manager a continuare la pagliacciata.
Ma il muro ormai
è caduto. La breccia è stata fatta. E da quel giorno nessuno nel mio
dipartimento è più riuscito a parlare seriamente di Green Energy. Liberati
finalmente dalla frustrazione ci possiamo concentrare veramente sul servizio al
cliente e vi assicuro che ciò che ne esce è pura energia, ma non ha un colore,
non ha una dottrina e non è coperta da nessun brevetto. E solo pura vitalità e
voglia di dare il meglio, liberati da qualsiasi definizione.